Il sogno di tanti presepisti è quello di poter arricchire le proprie opere con spettacolari effetti speciali: per alcuni questo rimane un sogno, per altri al contrario si lasciano prendere un po’ troppo la mano, qualcuno ottiene ottimi risultati. Centraline elettroniche o addirittura sistemi computerizzati sono oggi la norma, ma non tutti sanno sfruttarli a dovere. Un autentico maestro nell’ottenere gli effetti speciali è senz’altro il nostro Amico Vincenzo Garofalo. Se foste indecisi se recarvi al cinema a vedere Avatar o andare a casa di Vincenzo, a Torre del Greco, e doveste propendere per la seconda opzione, vi potrebbe capitare di ritrovarvi seduti su una poltroncina in prima fila, davanti ad un telo scuro. Quando le luci si abbassano (“Eppure mi pareva che avevo deciso di non andare al cinema!”) e il telo comincia a sollevarsi, qualcosa di straordinario comincia a disvelarsi davanti ai vostri occhi, accrescendo in voi il dubbio di essere davvero al cinema (“Bah, alla fine avrò optato per Avatar”). Paesaggi fiabeschi, vegetazione fantastica, canyon di rocce cesellate come un merletto, contrasti di colori dalle mille sfumature… e poi tanti personaggi che sembrano vivi: sarà per l’acqua che col suo flusso continuo rende tutto palpitante e coinvolgente. Già, perché a ben guardare la scena che si offre ai vostri occhi è immersa in un acquario, e tutto è fatto di elementi naturali e marini: pietre e fossili, conchiglie e bonsai di corallo… E ad animare la scena non ci sono mostriciattoli umanizzati (o meglio umani mostriciattolizzati) ma personaggi di un incantevole Presepio, tutti in corallo rosso e bianco, resi con precisione e minuzia di dettagli. Inutile tentare di descrivere a parole quello che a mala pena le immagini possono rendere; certo è che non ci si distacca facilmente da quello spettacolo, sempre lo stesso eppure sempre diverso, senza una fine, ricco di angoli e particolari che non si riuscirà mai a scoprire tutti. E a noi, per essere debitori a Vincenzo per averci regalato una grande emozione, basta incantarci davanti a questo suo capolavoro che il solo difetto di far passare in second’ordine i pur splendidi Presepi, sempre in corallo e pietre dure, che gli fanno da cornice, ognuno dei quali, da solo, meriterebbe di essere a lungo ammirato. Davvero un mago degli effetti speciali, Vincenzo, ma per ottenerli non ha bisogno delle diavolerie holliwoodiane e nemmeno di centraline o computer: a lui bastano un animo di poeta e un cuore di presepista per far diventare favola la realtà, e mani d’artista, per rendere reali la favola e il sogno.
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